Le squadre di volontari della S.W.R.T.T. sono in servizio a Fernetti, in provincia di Trieste, al confine con la Slovenia presso l’hub di frontiera allestito per accogliere i rifugiati provenienti dall’Ucraina.

E’ stato formato un team misto con altre organizzazioni di volontariato (tra cui Psicologi per i Popoli, Cives, Asproc ed Agesci), funzionari del Dipartimento Protezione Civile e della Protezione Civile della Regione Autonoma FVG.

Abbiamo deciso di raccogliere in questa news le esperienze dei volontari sul campo, aggiornandola man mano che le squadre si avvicenderanno. Un racconto che possa anche in futuro mantenere vivo il ricordo di queste giornate.

“…siamo arrivati, lì alla frontiera incontriamo i nostri colleghi del team composto da altri volontari. Ci sistemiamo nell’alloggio e poi si comincia la nostra missione”          

M.

“… è arrivato un autobus, abbiamo visto arrivare donne e bambini piccoli. Prima le formalità, la Polizia procede con l’identificazione di tutti gli occupanti… poi tocca al Team occuparsi dell’accoglienza. Salgono Elisa e Laura, rispettivamente assistente sociale e mediatrice culturale. Scendono, timidamente, le prime ragazze, forse 12 o 14 anni, poi le madri con i loro piccoli. Poi le nonne, madri anche loro, forse quelle madri che hanno lasciato i propri figli a combattere, forse le mogli di quei soldati che… non vogliamo pensare. Noi cerchiamo di fare il nostro, poco forse, ma lo facciamo con il cuore. Ma il loro cuore è lontano, lo si vede sui volti di quelle madri”

M.

“… ho osservato la loro grande dignità e riservatezza. Non chiedono nulla e alla tenda dei prodotti e rifornimenti solo dopo nostra insistenza prendono solo pochissime cose”

F.

“… abbiamo ripreso la nostra attività di Team Nazionale con i due briefing (quello con gli operatori del presidio e quello con il funzionario DPC). Alle 11 circa, sono arrivati i primi autobus… spaesati e composti scendono adulti e bambini, in maggioranza donne. Gli uomini restano in patria, ci dicono che solo i padri di 3 figli possono lasciare il paese. Il primo autobus ripartirà dopo circa un’ora di pausa, con destinazione Salerno. La loro meta è ancora lontana, i loro sorrisi avvicinano i nostri cuori”

M.

“Ho ascoltato la storia di una donna che parlava bene l’italiano. Era nata a Chernobyl e quindi dopo l’incidente è stata a lungo in Italia. Da adulta aveva deciso di ritornare in patria. Ora si trova a ripercorrere questo viaggio un’altra volta in senso inverso. Con le lacrime agli occhi continuava a ripetere che gli italiani sono fantastici. La commozione di tutti noi era condivisa. Una funzionaria del DPC è partita di slancio ad abbracciarla. Poi gli ha chiesto la sua destinazione. Roma ha risposto. Gli ha poi chiesto se aveva già un lavoro promesso. Ha subito risposto con convinzione e determinazione… no, ma lo trovo di sicuro. Appena arrivo a Roma andrò in questura a registrarmi e poi cercherò lavoro. Il pullman da un breve suono di clacson è ora di ripartire, il viaggio è ancora lungo. Ci salutiamo ci ringrazia più volte. Io riesco solo a dire grazie a te. Buona fortuna. Mentre parte il pullman mi rendo conto che conosco la sua storia ma non il suo nome. Pazienza”

F.

“Quella di oggi è stata una giornata molto particolare, al carico emotivo relativo all’accoglienza dei profughi si è aggiunto quello relativo alla situazione COVID… due ragazze del Team Farnetti DPC sono risultate positive ed hanno dovuto abbandonare la missione. Il Team ha perso due elementi importanti. Anche se abbiamo passato insieme poco più che un giorno il legame creatosi in questo contesto è molto forte, non sarà facile sostituirle”

M.

“Lo stato vitale e l’allegra vita di squadra sono virati al primo tampone positivo seguito dal secondo. Peccato davvero. Buona notte. Ora sono esausto”

F.

“Oggi sembra che siano aumentati i flussi, abbiamo già contato almeno 8 autobus e altrettanti pulmini. Non molti si fermano, i più ripartono dopo i controlli. Quelli che scendono e si avvicinarlo al presidio hanno storie che vogliono raccontare, scelgono di farlo con le nostre Assistenti che sono là pronte ad accogliere anche lo loro lacrime. Oggi sono passate solo donne e bambini…”

M.

“… Abbiamo accolto una madre… Queste sono le sue parole: Una volta dicevamo ai nostri bambini “buona notte e sogni d’oro”… Adesso che suonano le sirene anche 3-4 volte ogni notte e dobbiamo prendere i bambini per scappare nei rifugi… adesso sappiamo cosa vuol dire sogni d’oro”

M.

“Oggi giornata di grande movimento abbiamo perso il numero di pullman. La maggior parte non è scesa. Al momento ci sono 2 pullman fermi da oltre 1 ora per problemi di documenti di alcuni minori. Abbiamo visto una pattuglia della polizia partire a velocità con un passaporto. Nel frattempo, ci sono stati momenti di tensione tra poliziotti e un membro di UNHCR…”

F.

“Flusso ancora intenso, siamo a 10/12 autobus e ne sono arrivati due anche ora. Sono aumentati anche i flussi notturni”

M.

“Team fernetti 2 in servizio, Stiamo ancora prendendo le misure ma al top…”

M.

“…oggi pochissimi arrivi finora, un pullman e 2auto. Stamani cmq quasi tutta la mattina ci sono stati i due funzionari del DPC con cui abbiamo parlato di molte cose, i profughi invece con storie anche complesse…”

B.

“… anche oggi maggior movimento, siamo in servizio dalle 8 alle 22, nove pullman, una quindicina di pulmini e alcune auto private, Le storie più disparate…”

B.

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